Gli oggetti di plastica in pietra del Lapidario di Cattaro costituiscono un gruppo unico di monumenti del nostro passato, sicuramente il più ricco del Montenegro e uno dei più importanti della costa sud-orientale dell’Adriatico. L’attuale Lapidario si trova nella chiesa romano-gotica di San Michele in Piazza del cinema nel centro storico di Kotor.
La raccolta di pietre del Lapidario di Cattaro che è piuttosto ricca e imponente, cominciò a costruirsi già dal 1906. In seguito ad ampi interventi di risanamento che venivano eseguiti nella Cattedrale di San Trifone nel periodo tra il 1896 fino a 1907, vennero scoperti nello spazio riservato all’altare numerosi frammenti di arredo ecclesiastico proveniente da periodi precedenti della Cattedrale, così come provenienti d’altri edifici importanti di Cattaro. Proprio queste scoperte ed altri frammenti archeologici e architettonici ritrovati nelle diverse zone di Cattaro furono causa e servirono come base per la fondazione della “Società dell’antichità bocchese” nel 1906, che esisteva fino al 1914. La Società aveva un suo Statuto ovvero Regolamento con cui veniva definito lo scopo riguardo la “raccolta, elaborazione ed esposizione degli antichi monumenti in pietra”.
In quell’occasione fu istituito il piccolo museo civico-lapidario, dove furono posti ed esposti gli oggetti in pietra – lapidi ritrovate durante il sudetto risanamento della Cattedrale. Il Museo fù sistemato nell’ex chiesa di Madonna del Rosario, che si trovava dalla parte occidentale della chiesa di San Nicola nel centro storico di Cattaro. Il Museo-Lapidario ci rimase fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo il 1945, il Lapidario veniva trasferito in diversi locali: sotto vecchia Scena estiva, accanto alla Porta Nord della Città (bastione “Riva”), nella chiesa di San Michele nel Centro Storico, e nei sotterranei della ex Caserma veneziana. Durante il 1961 e 1962, la parte più preziosa delle lapidi era esposta nella zona occidentale della Piazza d’Armi accanto al bastione “Venier”. Tuttavia, due anni dopo, tutto il materiale esposto era stato trasferito nelle stanze sotterranee del Museo Marittimo del Montenegro a Cattaro.
Dopo il terremoto del 15 aprile 1979 comincia la nuova devastazione del più importante Lapidario sulla costa sudorientale adriatica. Le lapidi erano prima trasferite alla chiesa semidistrutta di Santo Spirito, e da lì i frammenti grossi e voluminosi sullo spazio soprastante la Porta Nord della Città, mentre i frammenti più piccoli al bastione Gordicchio. Dopo che il bastione era stato ricostruito per rifugio antiatomico, questi frammenti più piccoli erano di nuovo trasferiti alla chiesa abbandonata di San Paolo.
La documentazione della suddetta Società bocchese relativa al vecchio Lapidario è stata completamente distrutta, così che oggi non sappiamo nemmeno il numero delle lapidi che esistevano. Tuttavia, esiste la totale documentazione tecnica, cioè i libri d’inventari, fotografie e disegni relativi alle scoperte dopo il 1945, ed in particolare relativi ai frammenti in pietra ritrovati nei risanamenti dopo il terremoto del 1979 ed eseguiti da Istituto Regionale per la protezione del patrimonio culturale di Cattaro in cinque chiese romaniche del Centro Storico (Santa Maria del Fiume, Sant’Anna, San Paolo, San Michele e la Cattedrale). Questa documentazione contiene tutti i dati rilevanti per la loro elaborazione tecnica e scientifica.
Dal 2004 il Lapidario di Cattaro è situato nella chiesa di San Michele ed è aperto al pubblico.
La mostra permanente del Lapidario contiene le lapidi dalle seguenti età: antichità e tarda antichità, cristianità antica, età preromanica, romanica, gotica, rinascimentale e barocca. Qui bisogna però mettere in risalto gli esemplari unici come il ritratto dell’imperatore romano Domiziano del I secolo dopo Cristo, i cippi illirico-romani a forma di coppa (monumenti sepolcrali) del secolo II e III dopo Cristo, i frammenti dalla cristianità antica tra cui il rilievo dell’Agnello divino, così come l’arredo ecclesiastico parzialmente ricostruito dall’età preromanica. È pure esposta la gran parte dei capitoli dall’antichità al barocco particolarmente decorati. Nel Lapidario sono esposti i stemmi dei provveditori di Cattaro e delle antiche famiglie nobili di Cattaro e Perasto come: Pezzi, Beskuća, Drago, Paskvali, Manjo, Bolini, Bembo, Buća, Bizanti, Vrakjen, Contareno e Visković.
Il materiale del Lapidario pure oggi è situato nei diversi locali a Cattaro e nei dintorni di Cattaro: nella chiesa di San Paolo dove dal 2017 viene esibita una parte delle lapidi, nella vecchia Scena estiva di Cattaro, nel dipartimento del Centro per la conservazione e archeologia del Montenegro a Cattaro, nel Museo marittimo a Cattaro, nei depositi negli edifici 313 e 314 del Centro Storico, nella cattedrale di San Trifone, nel Centro culturale di Cattaro, nella chiesa di Santa Maria del Fiume, nel Museo della Città di Perasto, nelle chiese sulle isole di Madonna dello Scalpello e San Giorgio a Perasto, le iscrizioni a Perasto e le lapidi dall’antichità sul territorio dei Mosaici Romani a Risano.
E bensì certo che i frammenti di plastica in pietra del Lapidario di Cattaro rappresentano un’unica raccolta di monumenti del nostro passatto, è sicuramente la più ricca del Montenegro e tra le più importanti della Costa sudorientale adriatica. Proprio per questo ci dispiace costatare che questa collezione unica sta ingiustamente ignorata da decenni da parte delle persone più responsabili, ed ha subito i danni gravi e praticamente irreparabili a causa dei continui spostamenti, saccheggiamenti e devastazioni da parte dei vandali.
Come lo abbiamo già detto, il Lapidario di Cattaro è attualmente situato nell’ex chiesa di San Michele. Nel Lapidario è esposta solo una parte delle più significative lapidi a causa della mancanza dello spazio adeguato. Considerando quanto sopra detto, è necessario che gli ovunque situati frammenti del Lapidario di Cattaro, vengano elaborati professionalmente, iscritti negli inventari, parzialmente o completamente restaurati e ricostruiti, e che in fine vengano esposti e presentati nello spazio adatto.