Velika Gruda

Il tumulo Velika (maggior) Gruda giace un po’ più al sud rispetto al tumulo Mala Gruda, nella pianura della Zuppa di Grbalj, verso il villaggio Radanovići.

Il tumulo ha un diametro di 26 m, mentre la sua cima si trova su un’altezza di 6,30 m sopra il terreno circostante. Velika Gruda in effetti è un doppio tumulo ed è composto dall’argilla di un altezza di 4,50 m sopra la quale c’è un altro cumulo fatto dai ciottoli in pietra da un ruscello vicino.

Le ricerche archeologiche di Velika Gruda sono state eseguite nel periodo di tre anni, nel 1988, 1989 e 1990, ed organizzatore di questo lavoro era l’Istituto per la protezione dei monumenti culturali di Cattaro, in collaborazione con Dipartimento di preistoria e protostoria dell’Università di Zurigo, il quale nel 1996 ha pubblicato una pubblicazione a due volumi di questo sito archeologico importantissimo.

Già durante il primo anno delle ricerche è stato scoperto che la calotta in pietra sopra l’argilla, in effetti, è una necropoli successiva che serviva per sepolture a più strati. Le tombe spostate e resti dispersi sulla cima della calotta appartenevano all’età del ferro, mentre le tombe situate nello strato profondo della calotta in pietra appartenevano all’ultima fase dell’età di bronzo.

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Le tombe erano delle fosse semplici fatte con riempimenti di sabbia o dei ciottoli di fiume, circondati con i sassi più grossi, senza le coperte. Un numero di tombe è stato più volte usato così che si possa concludere che queste erano le tombe di famiglia di una tribù piccola fatta dagli abitanti prestorici di questo posto.

I ritrovamenti di ceramica e metallo di queste tombe hanno molte analogie con i ritrovamenti dello stesso periodo che si trovano sulla costa orientale dell’Adriatico.

Sul fondo dell’argilla è stata scoperta una tomba a due piani fatta dalle piastre in pietra, senza coperte. La tomba superiore aveva pochissimi oggetti di bronzo, mentre nella tomba inferiore è stato trovato uno scheletro contratto del defunto posto sul lato sinistro, dietro la cui schiena c’era un contenitore rituale di ceramica con delle incisioni e con gli ornamenti incrostati bianchi che appartengono alla cultura di Vučedol.

Davanti al volto del defunto c’erano due lame di bronzo e un’ascia stretta di bronzo, e sotto il cranio otto anelli d’oro –, di cui tre appartengono al tipo di „Mala Gruda“, ovvero alla cultura cretese-micenea, mentre le altre cinque possono essere correlate ai ritrovanti dall’isola greca Leucade nell’arcipelago Ionico.